“Ci siamo persi mamma mia dove andiamo? In mezzo al mare senza rotta navighiam! Adesso prendo il mio diario e scrivo che…”
Sono queste le parole della canzone per bambini “La nave nera”. Perchè proprio questa canzone ho scelto? Perchè è di questo che voglio parlare: della perdita della bussola, di bambini e di futuro.
Ci siamo un attimo fermati per osservare ciò che sta accadendo praticamente ogni giorno nelle strade delle nostre città? Ci siamo fermati per capire dove stiamo andando? E’ da decenni ormai che l’umanità è vittima di una crisi valoriale che inizia a toccare il fondo (o almeno spero che “solo questo” sia il fondo).
Sono terribili le immagini che riempiono gli schermi di chi cerca su You Tube “ribellioni covid Italia”: vediamo uomini o bestie? Che sia chiaro: parlo sia dei manifestanti sia della polizia. Quello che noto è disperazione, odio, rabbia, violenza pura, sfregio, disprezzo ed esasperazione. (Lampante è il caso di Firenze https://youtu.be/jK5koADp0Xc)
Ma sulle testate dei giornali e nella vita di tutti i giorni non c’è “solo” questo: io osservo ed ho osservato in tempi passati, gente che si infuria contro i medici e i politici pensando che loro abbiano la palla di cristallo in mano, persone incompetenti che svolgono il loro lavoro male, la scuola messa sempre sotto lo zerbino, chiese chiuse anche a Pasqua, la stampa e i giornalisti sempre pronti a creare polemiche inutili, classe politica (comprendendo la grande maggioranza dei nostri politici) completamente dedita soltanto ai propri interessi, tutto lo schifo che striscia nascosto nella nostra società di cui non si vedono apparentemente i movimenti, una società in cui si fa a gara a chi agisce contro natura scambiando la libertà per egoismo, politica della paura, attacchi terroristici, omofobi e razzisti, persone che ritengono che il Covid-19 sia la fine del mondo e una peste da cui scappare,…
Siamo senza punti di riferimento, l’era del Relativismo diceva un altro “pensatore divergente”. “In mezzo al mare senza rotta navighiam!”, riprendendo le parole della canzone di cui prima.
In tutto ciò faccio emergere la mia anima da ventunenne che cerca un posto nella società e nel futuro dell’Italia, e la mia anima da futura insegnante.
- Che posto hanno i giovani in questo mondo? Noi studenti che studiamo, ci specializziamo, e ci costruiamo castelli che vengono crudelmente distrutti da come la società sta andando. Sono indignata nei confronti della classe dirigente che non si rende conto di ciò. Ci delude soltanto. Solo successo, soldi, proprio interesse, egoismo e menefreghismo valgono in questo mondo quando non ci rendiamo conto che l’uomo può vivere in media 80 anni mentre il mondo è in piedi da 4 540 000 000 anni. Non siamo noi coloro che sono immortali e hanno in mano le chiavi della vita. E quindi la scommessa di ognuno non è coltivare il proprio orticello ma essa è coltivare il mondo di tutti.
- Che posto hanno i bambini in questo mondo? Che futuro stiamo costruendo per loro che rischiano di essere figli di questo tempo perchè rischiano di essere educati da questo tempo venduto alle forze del male? Loro stanno crescendo in questo contesto anormale e sbagliato senza però sapere che è sbagliato. E’ compito nostro farglielo capire e aiutarli a vivere in maniera più bella e sana. Ma è compito dell’attuale classe dirigente garantire a noi giovani la possibilità che in un futuro prossimo noi li potremo sostituire nella società, compiendo la professione per cui stiamo studiando. Stiamo rubando infanzie, come diceva Greta Thunberg un anno fa, e stiamo giocando con la vita di cittadini più giovani. O meglio, stanno rubando e giocando con la nostra vita.
“Adesso prendo il mio diario e scrivo che….”: voglio che un giovane poliziotto che, obbedendo pedissequamente agli ordini dei superiori, cerca di fermare i manifestanti colpendoli con rabbia con un manganello, si fermi, non si consideri come una forza armata ma come una persona che fa i conti con la propria coscienza. Abbassi l’arma e lo scudo protettivo e smetta di combattere contro altre persone. Voglio che sia un giovane poliziotto che si renda conto che in quel modo distrugge il nostro presente e il nostro futuro. E come lui, poi, tutti noi altri. Voglio che tutti noi impariamo a vederci gli uni gli altri come persone.
Tuttavia è appena stata la Festa di Tutti i Santi e mi viene da fare un solo pensiero che nutre Speranza dentro di me: i Santi hanno lottato per essere tali, ora spetta a noi lottare e meritarci il Paradiso.
Auguri a tutti, per questa magnifica festa e la vostra vita!
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