Non stiamo vivendo solo una pandemia. L’uomo sta vivendo una delle più grandi trasformazioni della sua storia, quella dell’Internet. Si inizia già a parlare non di terza ma di quarta rivoluzione industriale. Una trasformazione sociale ancor prima che tecnologica ci sta investendo in ogni ambito, pubblico e privato.
La riflessione di Michele Albergo.

I nostri computers, o ipad ma soprattutto i nostri telefonini sono ormai dei mezzi irrinunziabili per lavorare, parlare, tenersi aggiornati, ecc., ma contengono delle insidie pericolose, alle quali nemmeno i programmatori avevano pensato, e contro le quali siamo disarmati.

Un film-documentario prodotto da Netflix ed intitolato “The social Dilemma” mette bene in chiaro il grave pericolo già in atto. Del resto io me ne ero accorto, una mattina d’estate a colazione, quando guardando la rassegna stampa proposta dal mio telefonino, mi sono reso conto che la mia rassegna stampa era totalmente diversa da quella di mia moglie e da quella di mio figlio che facevano colazione con me.

Accade cioè che il nostro telefonino, in base a ciò che vediamo, alle nostre telefonate, ai messaggi che immettiamo nei social, alle notizie che clicchiamo, recepisce tutto di noi: che lavoro facciamo, quali sono le nostre preferenze, le nostre abitudini, ed anche le nostre idee politiche o economiche e quanto altro e così ci confeziona una rassegna stampa fatta apposta per ogni uno di noi.

E’ chiaro che in questo modo piano piano, rischiamo di perdere il contatto con la vera unica realtà e di vivere in una pseudo realtà personale. Come il film-documentario “The social Dilemma” ha bene messo in chiaro, potremo dire che il tutto avviene sinteticamente in questo modo.

Poniamo che io sia una persona molto impaurita e angosciata dagli esiti della pandemia in corso e quindi clicco sul mio telefonino sui social notizie relative a questo problema, i programmi del mio telefonino rilevano la mia preferenza e continueranno a mandarmi notizie e servizi sulla pandemia di carattere allarmistico.

Se invece un’altra persona, poniamo mia moglie, sia più tranquilla e pensi che i numeri di questa pandemia non siano poi così catastrofici, ma che il problema riguardi soprattutto non il virus in sé, ma l’approccio allarmistico di molti mass-media, allora i programmi del suo telefonino continueranno a mandarle notizie e servizi più critici sulla gestione della pandemia o addirittura negazionisti.

Lo scopo di tutto questo, come i programmatori spiegano nel film-documentario è quello di assecondare e premiare l’utente che così viene diremo accontentato e viziato dal suo cellulare, e quindi sarà più propenso a ricevere e leggere pubblicità o a cliccare su quel determinato social o ad acquistare quel determinato prodotto.

Tuttavia questo fenomeno ha provocato anche un effetto non previsto dai programmatori ma certamente più pericoloso e dirompente.

Quale?

Quello di rendere le opinioni delle persone sempre più radicate nelle proprie convinzioni e sempre più lontane e incattivite rispetto alle opinioni altrui. Nell’esempio che facevo prima, io non riuscendo più a capire perché mia moglie non si renda conto delle mie preoccupazioni e delle mie paure, ne sarei frustrato e irato. Mia moglie a sua volta sarebbe sempre più convinta delle sue idee e penserebbe che la mia è una ossessione ingiustificata. Entrambi faremo riferimento alle notizie ed alla realtà pensando di essere nel vero e di avere ragione.

Il problema è che le mie notizie e la mia realtà non sono le notizie e la realtà che percepisce mia moglie e questa dinamica renderebbe il nostro rapporto sempre più conflittuale e nervoso, senza renderci conto che quello che ci sta allontanando per buona parte accade a causa dei programmi social dei nostri telefonini.

E’ chiaro che l’esempio fatto è molto semplice e di carattere familiare, ma si può facilmente immaginare la stessa dinamica ancor più dirompente in tutte le questioni contrapposte: così per esempio stiamo sperimentando come le posizioni della politica destra e sinistra siano sempre più polarizzate e lontane; ugualmente per i lavoratori autonomi ed i lavoratori dipendenti; oppure i no vax ed i fautori dei vaccini; i pro Trump ed i contro Trump; i fautori di una Europa Unita ed i sovranisti e così via, via fino ad ogni argomento anche il più semplice e quotidiano.

Di questa dinamica si sono resi conto prima degli altri ovviamente, i servizi segreti degli Stati. E’ tornata di attualità con le recenti elezioni americane, la possibilità di influenzare e orientare il voto politico nei singoli stati, ora aldilà del fatto se ciò sia avvenuto o meno, è certo che la modalità in cui questa influenza e orientamento si può verificare è proprio la dinamica da noi evidenziata nel semplice esempio che abbiamo fatto. In questo modo si può influenzare ed orientare ogni cosa: dalle elezioni, alla emanazione di una legge, ecc. Tutto questo sta creando un vero e proprio terremoto nella vita sociale.

La convivenza sociale e quindi la politica si fonda essenzialmente sulla mediazione, sull’accordarsi in posizioni comuni, sul compromesso, sulla rinunzia alle proprie posizioni per accettare almeno in parte quelle degli altri. Tutti ricordano la famosa frase di Voltaire “la propria libertà finisce quando inizia la libertà del prossimo”.

Tutti i sistemi democratici dall’antica Grecia in poi si basano proprio su un complesso di persone una volta chiamati Senato, oggi Parlamento, nei quali si raggiunge la volontà comune attraverso leggi che sono appunto il frutto di una mediazione che tiene conto delle posizioni di tutta la società.

I governi moderni si basano sulla cosiddetta tripartizione dei poteri legislativo, giudiziario e governativo che sono indipendenti tra loro in modo da bilanciare le forze motrici-sociali ed economiche di ogni società.

Questa realtà ora sta velocemente degradando in un effetto domino, a causa della netta contrapposizione e polarizzazione delle posizioni diverse e la criminalizzazione della posizione altrui. Non si dica che tutto questo è già avvenuto nella storia dell’umanità, che la società ha superato le invasioni barbariche, la rivoluzione francese, la rivoluzione industriale, due guerre mondiali con relative bombe atomiche, la guerra fredda, il comunismo, il fascismo, la rivoluzione dei mass-media, perché tutti questi eventi mondiali, certamente importantissimi nella storia umana, non riuscirono a modificare l’essenza dell’essere umano, di ogni luogo e di tutti i tempi, che è la sua connaturale tensione a socializzare, all’empatia, all’aiuto reciproco.

L’uomo si è sempre detto è un essere sociale. Questi eventi planetari, una volta passati, hanno sempre ritrovato l’uomo più propenso a socializzare, ad unirsi, ad aiutarsi, a superare le divisioni ed i conflitti.

Le ideologie politiche e sociali del recente passato tendevano alla persuasione delle masse, ma tutto ciò non poteva durare e non è durato mai oltre una o due generazioni, perchè l’uomo non è una massa, l’uomo è un singolo essere, una singola intelligenza, una singola anima direbbero i credenti.

Quello che sta accadendo oggi invece è unico e senza precedenti nella storia dell’umanità. Ora con il telefonino e per mezzo di esso si assiste a quello che non è mai avvenuto in duemila anni e cioè la persuasione ed il condizionamento soggetto per soggetto, anima per anima con una capillarizzazione ed un impatto sociale senza precedenti.

Tutti gli uomini e donne dall’età della pre-adolescenza, di tutte le classi sociali ed in tutto il mondo, compresa la Cina, compresi i musulmani, compreso il terzo e quarto mondo, hanno questo strumento di persuasione che è il telefonino, dal quale non si separano mai e con il quale interagiscono dalle cinque ore al giorno minimo.

Quello che sconvolge ancora di più, e “sconvolge” è la parola giusta perché molti programmatori a livello mondiale sono rimasti sconvolti da ciò ed alcuni hanno anche lasciato il lavoro, come il film-documentario “The social-Dilemma” racconta, è che questo risultato abnorme non era nelle intenzioni dei programmatori.

Le loro intenzioni, che poi erano le intenzioni delle multinazionali produttrici che li pagano profumatamente, erano quelle di influenzare il consumatore agli esclusivi fini consumistici. Invece la questione è letteralmente sfuggita dalle loro mani ed il risultato è stato una sempre più netta polarizzazione delle idee, una conflittualità sempre crescente, una tensione sociale ed economica che già è a livelli pericolosissimi.

Come è potuto accadere tutto ciò? E’ evidente che una forza molto potente, strisciante, nascosta ma proprio per questo molto incisiva si è inserita in questa dinamica. Non è certamente la prima volta che ciò che accade nella storia. Basta sfogliare un qualsiasi libro di storia per chiedersi: come è possibile che dai principi certamente positivi della rivoluzione francese come la libertà, la fraternità, l’uguaglianza, ne sia scaturito uno dei massacri più grandi per l’uomo, tanto da inventare uno strumento apposito, la ghigliottina? Oppure come è potuto accadere che dalle giuste rivendicazioni dei servi della gleba della Russia del 1900, siano scaturiti cinquanta milioni di morti e relativi gulag? O dalla rinascita della Germania ridotta alla fame dalla sconfitta della prima guerra mondiale, siano scaturiti il nazismo, l’olocausto e relativi milioni di morti?

Oppure dagli studi sull’atomo di scienziati peraltro credenti in Dio come Einstein, o Oppenheimer si è potuto arrivare alle immani tragedie di Hiroshima e Nagasaki? Lasciamo che ogni lettore possa ragionare su tutto questo, verificarlo nella propria vita e nella propria esperienza sociale, lavorativa, politica.

L’approccio di chi scrive è l’approccio di un credente della fede cattolica, che non ha affatto in mente di convincere o di influenzare nessuno e proprio per questo si dichiara in tal senso. Ma il credente nel Vangelo conosce bene qual è questa forza nascosta, strisciante, che vuole corrompere l’uomo e la sua natura. E’ una forza personale, spirituale. Ciò non vuol dire affatto de-responsabilizzare l’uomo perché questa forza si serve degli uomini per operare nel mondo e nella storia.

Al di là delle convinzioni religiose di ciascuno, solo chi chiude volontariamente gli occhi, non vede che nella storia è in atto una lotta, una guerra senza quartiere tra il bene ed il male, tra luce e tenebre che ha per protagonista ogni uomo, prima nel suo cuore e nella sua mente, poi nella sua famiglia, quindi nella società e nel mondo. Ed in questa guerra non si può essere neutrali. Allora, in questa ottica conoscere le armi dell’avversario, capirne la pericolosità, la letalità è un grande vantaggio.

La vipera e lo scorpione si nascondono nell’ombra e se non li vedi, ignaro, potrai subirne il morso fatale, ma se invece li vedi, facilmente potrai evitarli. Così il cecchino che è mortalmente pericoloso perché ben nascosto, ma se scoperto deve scappare necessariamente.

In conclusione non si tratta di criminalizzare uno strumento tecnico come il telefonino, che può essere molto, molto utile, ma si tratta di metterne in luce i pericoli anche gravi. Abbiamo imparato in questi anni a leggere criticamente i giornali, a vagliare attentamente le notizie dei telegiornali, a cercare la verità tra le varie interpretazioni. Non siamo ancora preparati a fare altrettanto con il nostro telefonino, forse perché lo pensiamo come una parte di noi, un amico insostituibile.

Non è così, è solo un mezzo, usiamolo ma non facciamoci usare.

Vi siete chiesti perché la maggior parte delle app dei nostri telefonini sono gratis? Da Google a Whatsapp? Da Twitter a Instagram? Come è possibile questo in un mondo dove da sempre tutto ha un prezzo?

Perché il prezzo siamo noi, le nostre coscienze, le nostre anime.

Michele Albergo

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