Lungotevere
Vecchio amico,
accompagni i miei passi come ricordi
lungo i tuoi argini troppo alti
E io non so riconoscerti.

I tuoi tramonti dalla giovinezza sfumata  
indolenti attraversano Roma
come una passante distratta su ponte Sisto, 
ma non trovo più sorpresa 
davanti alle tue suggestioni.

Piazza Trilussa,
come compagni di antichi dispiaceri 
i tuoi sanpietrini freddi mi accolgono.

Un'artista di strada 
eleva la sua ballata lenta e triste,
solo il Tevere la accompagna indolente.

Nulla manca della tua magia,
Lo so,
Ma non posso sentirla.

Solo ora capisco
la tua bellezza Roma non mi appartiene,
e il mio solo sguardo non basta.

Toscano Toscanelli, inverno ’23

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