Il Coronavirus è un pericolo innegabile: sia a livello individuale per la salute nostra e dei nostri cari, sia a livello nazionale per la stabilità delle infrastrutture sanitarie.
A fronte di ciò, sull’altro piatto della bilancia, abbiamo alcuni valori ugualmente significativi:
- Il rispetto del parlamento e del nostro sistema di pesi e contrappesi costituzionali;
- Le libertà costituzionali di riunione e di movimento;
- Il diritto al lavoro, posto dall’articolo 1 della Costituzione a fondamento della Repubblica;
- La libertà di iniziativa economica, anch’essa costituzionalmente riconosciuta e tutelata;
- La libertà di culto (ostacolata oggi non nel privato, ma nel suo pubblico esercizio).
Un quadro molto complesso dunque. Il compito difficile e delicato della politica è quello di mediare tra i vari principi ed interessi in gioco, scegliendo la soluzione meno dannosa per le parti in causa, in grado di rappresentare al meglio tutte le dinamiche coinvolte. A nostro avviso ciò ha smesso di accadere.
Da questo quadro possono ricavarsi alcune domande:
- Quali e quante libertà ci permettiamo di perdere in nome della sicurezza?
- È illegale uscire di casa o vietare di farlo?
- Quanto può essere compresso un diritto fondamentale senza essere sostanzialmente soppresso?
- Siamo ancora in democrazia?
- Chi limita oggi le nostre libertà? Un parlamento democraticamente eletto o un sistema di task-forces?
- Da chi sono elette o nominate queste squadre speciali tecniche? Qual è il loro ruolo nel quadro degli organi costituzionali?
- Può un atto legislativo emergenziale dare una delega in bianco a un DPCM, atto amministrativo, a derogare diritti Costituzionalmente garantiti e derogabili solo per legge?
Il nostro lavoro con Pensiero Divergente è sollevare domande. L’obiettivo, almeno in questa sede, non è fornire soluzioni o risposte, ma solo condividere i nostri pensieri al fine di porsi e far porre domande. Una dissidenza socratica volta a far riflettere su cosa stiamo perdendo a fronte di cosa stiamo guadagnando.
I valori fondamentali intorno a cui ruoteranno le nostre riflessioni sono:
- La libertà di movimento è un valore non sopprimibile. Il lockdown non è la cura e non può consolidarsi quale strategia di medio e lungo termine.
- La struttura parlamentare è una garanzia non aggirabile. Un uomo solo armato di DCPM non può svolgere nella sostanza la funzione legislativa.
- Riflessione sulla facilità e leggerezza con cui il Popolo Italiano ha perso i suoi diritti fondamentali e la sua rappresentanza istituzionale.
- Tutela del lavoro e della libertà di iniziativa economica, in particolare in difesa delle piccole e medie imprese che rischiano il fallimento.
Per la tutela di questi punti occorre essere pronti a metterci la faccia. Noi ci siamo. Chi vuole si unisca alla causa.
Davanti a tali restrizioni abbiamo tre possibilità:
Accettarle, smettendo così di essere cittadini ed iniziando ad essere sudditi.
Farle nostre, cercando di modellarle sulle nostre abitudini. Al massimo violandole ognuno nel proprio piccolo, cercando qualche scappatoia qui e lì, soddisfacenti su un piano immediato ed egoistico, ma improduttive.
Oppure possiamo unirci. Far sentire la nostra voce. Il nostro portale è volto a far questo. È una piazza, un corteo virtuale dove e con cui protestare.
Da soli si rimane individui, Insieme si è Popolo.
La Storia è fatta di scelte. Questa è la nostra storia. Si inizia.
Comitato per il Pensiero Divergente

PensieroDivergente è un collettivo di pensatori provenienti dalla società civile, che ha come obiettivo quello di riflettere sulle questioni che più stanno condizionando la nostra società. Il movimento è nato durante l’epidemia Covid-19, nel mezzo di una crisi che sta mettendo a dura prova i valori della Repubblica Italiana e della Costituzione
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