Al tempo di Mosè, XIII secolo avanti Cristo, esistevano dei popoli e delle civiltà davvero evolute, nella scrittura, nella matematica, nell’astrologia, nell’architettura, nella politica, ed anche evolute nel “diritto” cioè nelle leggi. Il primo codice di leggi che si conosce, infatti, è il celebre codice babilonese del re Hammurabi. Anche egiziani e greci avevano codici molto articolati, per non parlare dei romani che fecero del diritto una vera scienza, ricordiamo le cosiddette dodici tavole dell’Imperatore Costantino.Tutte queste leggi si basavano fondamentalmente su un principio comune ed antichissimo la famosa “legge del taglione”, occhio per occhio, dente per dente. Per dirla in termini più tecnici e moderni erano fondate essenzialmente sulla “pena”, cioè sulla reazione della collettività alla violazione della legge.Per questo le pene erano molto severe ed avevano un duplice scopo: – lo scopo punitivo – e lo scopo deterrente. In questa situazione storico-giuridica viene alla ribalta un piccolo popolo di pastori poveri, e fino ad allora addirittura schiavi in Egitto che sostiene di aver ricevuto da Dio stesso una legge nuova: i dieci comandamenti. La portata rivoluzionaria di questa legge è inaudita, non solo per quei tempi, ma anche ai giorni nostri, per l’assoluta mancanza di pene. Non uccidere, ma non c’è scritto cosa succede se uccidi; non rubare, ma non c’è scritto cosa succede se rubi. Alcune norme sono espresse addirittura in modo positivo: onora il padre e la madre; ricordati di santificare le feste. L’assoluta mancanza di pene è storicamente ed umanamente inspiegabile. Potremo dire una legge fuori dal tempo e da ogni contesto storico-giuridico-sociale. Una legge extra-terrestre. Non intendiamo intaccare le idee e le convinzioni religiose di ciascuno, ci limitiamo a considerare un fatto storico che è avvenuto. L’unica spiegazione possibile è quella del popolo ebraico? Cioè, i dieci comandamenti vengono da Dio? Vero è che, solo nell’ottica della rivelazione biblica tutto ciò diventa più chiaro. Dio, l’Eterno, l’Assoluto, il Mistero, chiamiamolo come ci pare, con i dieci comandamenti non ha dato all’uomo soltanto una legge fondamentale ma ha anche e soprattutto voluto “disarmare” l’uomo.Già come ebbe a dire già a Caino non è lecito che un uomo si faccia giustizia su un altro uomo, ma la giustizia è rimessa solo a Dio stesso. Successivamente, nella pienezza dei tempi, con l’incarnazione di Dio in Gesù Cristo, si capirà che la giustizia di Dio, consiste, nello scontare Lui, a nome nostro, tutte le pene di tutti i reati del mondo, di tutti i tempi. Ecco perchè i dieci comandamenti non prevedevano e non prevedono pene. “Quando un fenomeno reale e storico, non si può capire se non con l’unica spiegazione possibile, questa, per quanto, lontana dal nostro modo di pensare, non può che essere quella giusta. Elementare Watson!“.

Michele Albergo

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