Sia ben chiaro, una volta per tutte: non esiste nessuna guerra tra vaccinati e non vaccinati.

Non esiste nessuna polemica a priori contro nessun vaccino.

Esiste però un’esigenza che ognuno di noi non può più trascurare: la democrazia non vive di luoghi comuni e contraddizioni.

In principio fu il Lockdown. Quindi si cominciò a scoprire che non bastava. Si misero in dubbio i suoi presupposti giuridici e pratici, si scrisse di paesi come il Giappone e la Corea del Sud che non avevano combattuto la prima ondata con il Lockdown ed erano stati più efficienti di noi, poi arrivarono i primi ricorsi e le prime vittorie…

Quindi, arrivarono le zone colorate, il “coprifuoco” e nonostante tutto anche in questo caso si dovette ben presto riconoscere che qualcosa continuava a non funzionare.

Infine, arrivarono i vaccini, il “Lasciapassare verde”, “il Super Lasciapassare verde” e, purtroppo, la retorica.

Si disse che due dosi di vaccino sarebbero bastate, si è ignorato il caso israeliano e solo quando anche il personale sanitario ha iniziato a contagiarsi si è ricorso alla terza dose.

Si disse che sarebbe bastato raggiungere il 60% di immunizzazioni ma non ha funzionato. Si disse che sarebbe bastato raggiungere il 70% di immunizzazioni ma anche in questo caso non ha funzionato. Si è introdotto, come abbiamo visto un pass per “convincere” gli italiani a vaccinarsi ma anche in questo caso, nonostante tutto, si è continuato a fare confusione.

Si è detto che i tamponi erano indispensabili per tracciare i contagi, poi sono diventati inaffidabili ma si è comunque invitato le persone vaccinate a farne uso…

Alla fine, poco meno di due settimane fa, l’Italia è impazzita definitivamente e chi credeva di poter vivere con serenità le festività ha dovuto accettare che Mario Draghi ha mentito quando ha detto che con il “Green pass” avremmo frequentato ambienti sicuri.     

Secondo gli ultimi dati del bollettino dell’ISS di sanità (28/12/2021), anche chi è vaccinato può contrarre il Covid-19 e può contagiare. Secondo gli ultimi dati del bollettino dell’ISS di sanità, anche chi è vaccinato può sviluppare dei sintomi gravi e, purtroppo, morire.

Ora, nell’accettare la necessità di dover analizzare attentamente le evidenze appena ricordate, inizia ad emergere una verità da cui nulla può più prescindere: occorre prudenza. Non solo nei confronti di un disagio di natura sanitaria ma anche nelle scelte politiche e sociali.

Se è vero, dunque, che occorre un’analisi attenta dei dati comunicati dall’ISS in data 28/12/2021, occorre un’attenta analisi di tutti i dati che abbiamo raccolto negli ultimi anni e quindi una chiarezza fin ora trascurata su tutti i bollettini che siamo stati costretti ad “ingoiare” ogni sera guardando la televisione.

Ma procediamo con ordine e procediamo gridando in modo definitivo un’evidenza empirica: dal Covid-19 si guarisce e si può guarire.

Perché, dunque, nonostante questo punto di partenza la politica, le Istituzioni e i mezzi di informazione hanno messo in piedi uno spettacolo raccapricciante fondato sul terrore? Perché, dunque, nonostante i pass non abbiano funzionato, la politica, le Istituzioni e i mezzi di informazione non hanno agito con un complesso di precauzioni che potessero mettere tutti al sicuro? Perché, dunque, nulla è stato fatto per sostenere un servizio sanitario provato da decenni di tagli indiscriminati? Perché, dunque, nulla è stato fatto per sostenere psicologicamente chi ha subìto due anni di propaganda divisiva e terribile?

Non esiste nessuna prova scientifica a sostegno della teoria che vuole attribuire la colpa della continua circolazione del virus Sars-Cov-19 ai non vaccinati e fino a prova contraria, se così fosse, se ci fosse quindi “una colpa”, si farebbe prima ad ammettere l’impossibilità di sconfiggere il virus che ci sta ossessionando perché esistono milioni di persone che non possono essere vaccinate.

Quindi? Quindi mettiamo da parte una volta per tutte quel trucco di cui si serve il potere quando è in affanno e guardiamo oltre “il divide et impera”: se conflitto c’è, il conflitto è infatti tra Stato e cittadini.

Dopo anni e anni di mancati investimenti nel settore della sanità pubblica, dopo anni e anni di confusione normativa e anni e anni di parole sterili, la politica italiana è fuggita a gambe levate davanti al pericolo e affidandosi a Mario Draghi ha rinunciato al suo compito principale.

Nonostante tutto, però, la verità sta gradualmente emergendo, come già accennato, e chi ha sperato che i pass sanitari potessero evitare l’incubo sta iniziando a dubitare di un castello di carte atto esclusivamente a complicare le nostre vite.

Venendo al punto del nuovo decreto varato in data 5/1/2021, i dubbi sono i seguenti: chi controllerà lo stato vaccinale dei cittadini? Cosa si farà in caso di nuovi eventi avversi? Si torna in Dad? Perché si incentiva “lo smart working” nonostante si continui a ripetere che i pass creano ambienti sicuri?

“Corruptissima re publica plurimae leges”: siamo veramente sicuri che una contraddizione continua di norme incomprensibili ci aiuterà? Non lo ha fatto finora, come potrebbe quindi aiutarci adesso?

La storia non risponde al fanatismo, né ai paradossi privi di fondamento razionale, la storia risponde alla verità, alla trasparenza e alla lucidità: se, non adesso, quando rinnegheremo, in conclusione, una classe dirigente che ci ha sempre ingannati e traditi?

Se non adesso, quando inizieremo a preferire, in conclusione, la sostanza all’apparenza?     

Ci è stato imposto di sacrificare la libertà in nome della sicurezza: era una cosa momentanea, dissero, ma così non è stato. Siamo stati trattati come bambini ignoranti ma in una democrazia esiste il dialogo, il confronto, non l’abuso.

Ci è stato chiesto di aspettare, indugiare ma abbiamo fatto passi avanti? No e mai li faremo fino a quando non ci uniremo tutti insieme per dire basta alla forma, alla discriminazione e alla paura che ci impone di rinunciare a dei diritti fondamentali per avere qualcosa in cambio: non si tratta con chi ci ha sempre diviso per sopravvivere.

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