Di Fausto Carnevale
Salve a tutti, sono davvero lieto di poter condividere questo breve pensiero circa quella che è stata la mia esperienza del Coronavirus in Belgio. Premesso che con questo articolo non intendo assolutamente criticare nessuna nazione o esponente del governo, scrivo solo per commentare come il Belgio ha gestito o meglio sta gestendo la pandemia.
Prima parte: un virus inaspettato.
Il periodo del lockdown, iniziato il 13 marzo in Belgio, mi ha fatto temere inizialmente per la mia salute, nonostante io sia una persona sempre positiva. All’inizio infatti non riuscivo, credo come tutti, ad immaginare come saremmo usciti dalla situazione. Superato l’adattamento al lock-down, ho cercato di focalizzarmi sulle cose positive. Fortunatamente sono riuscito ad avviare molti progetti, avendo più tempo libero lavorando da casa. Ho anche iniziato una dieta e migliorato di molto il mio aspetto fisico; la chiusura di bar, ristoranti e scuole di vari corsi che frequentavo, mi ha portato ad allenarmi tutti i giorni e, fortunatamente, oggi ne vedo i buoni risultati.
Seconda parte: come ho vissuto in Belgio.
In Belgio il lockdown è stato per molti versi simile a quello italiano, tuttavia abbiamo sempre avuto la possibilità, e anzi direi l’incentivo, a fare sport all’aperto, nei parchi (corsa e allenamenti a corpo libero). I supermercati, come in Italia, sono stati sempre aperti. I bar e ristoranti chiusi eccetto quelli con servizio take-away. Qualsiasi altra attività è stata vietata esattamente come in Italia. Intendo sport di gruppo e uscite di gruppo. Mi ha colpito molto la libertà e il rispetto delle forze dell’ordine nei confronti dei cittadini. Ho notato una profonda comprensione e presa di coscienza della situazione sia da parte degli abitanti di Bruxelles che da parte della polizia. In termini pratici:
- le distanze di sicurezza venivano rispettate da tutti, sia dentro i locali che nei supermercati, sia fuori all’aperto.
- Le forze dell’ordine hanno sempre sorvegliato i parchi, molti controlli a campione sono stati fatti per le automobili in circolazione, ma sempre nel massimo rispetto dell’individuo.
Terza parte: cosa possiamo imparare dal Belgio.
Di nuovo ci tengo a precisare che amo l ‘Italia e che non sono in possesso di alcuna autorità per criticare operazioni decise dal governo. Voglio solo comparare la scelta Italiana di aver totalmente limitato la libertà individuale con quella belga, ossia di aver, seppur limitatamente, permesso alle persone una quasi normalità di movimento all’interno delle città. A mio parere l’Italia ha commesso un errore ad elaborare inizialmente i dati, dapprima in modo troppo superficiale e in seguito in modo negativo, quasi apocalittico, terrorizzando letteralmente la popolazione per costringerla chiusa in casa. Non c’è bisogno di studiare la mente e il cervello per capire che questo obbligo di stare “lock” in casa è stato psicologicamente devastante; parlando con molti amici in Italia ho percepito, in alcuni casi, una vera e propria paura per non dire terrore.
Spero che il Belgio possa dare un esempio all’Italia almeno sul punto della libertà personale. Ora voglio solo lasciarvi con un augurio di ripresa, vi scrivo dal Belgio ma sono vicino a tutti gli Italiani. Siamo e saremo sempre una nazione di gran valore e ci riprenderemo da questa crisi alla grande. Circa la chiusura delle attività, ad oggi, 10 maggio 2020, vedo che sia in Italia che qui da me in Belgio , c’è tutta la buona volontà per ripartire il prima possibile. Ripartiremo, me lo sento, più forti di prima e daremo un maggior valore alle nostre vite stupende.
Fausto Carnevale 10 maggio 2020.
Bio di Fausto
Nato a Teramo nel 1992, ha conseguito la Laurea triennale in economia e management a Pescara, per poi proseguire con la Laurea Magistrale a Trento in Management. Dopo un’esperienza a Bolzano, oggi lavora a Bruxelles per una multinazionale nell’ambito nel controllo di Gestione. Da settembre inizierà a lavorare per una società di consulenza fiscale sempre a Bruxelles. Prossimo all’abilitazione professionale, è attivo nella consulenza a ragazzi emergenti su come trovare lavoro e come crescere professionalmente e personalmente.
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