Ci sentiamo caldamente di consigliare la lettura di Serotonina, dell’autore Michel Houellebecq. E’ una lettura che presenta diversi punti di “divergenza” volendo con ciò indicare delle riflessioni scomode, rare da trovare nell’analisi della realtà che più è di moda nei canali d’informazione tradizionali. Lo stile è sopraffino, in grado di maneggiare materiale scottante e pericoloso senza mai trascurare una profonda ironia. Tematiche come la sessualizzazione della società, il tramonto del concetto tradizionale di agricoltura, il mercato globale, la solitudine e la depressione dell’uomo moderno sono trattate con apparente superficialità dalla prospettiva di un uomo dell’alta borghesia francese, esperto ingegnere agricolo. Detto protagonista, Florent Claude Labrouste, approssimandosi ai 50 anni, inizia a ripercorrere mentalmente e anche materialmente le tappe più importanti della sua vita, alla disperata ricerca di un senso o, forse, di un mero intrattenimento.

Ciò che ne emerge è forse una visione troppo cupa della realtà, inframmezzata giusto da qualche spiraglio di speranza che l’autore si limita a immaginare più che analizzare. Ad ogni modo, ad avviso di chi scrive, si tratta di una lettura con la quale confrontarsi è doveroso dovendoci approcciare al mondo nuovo in cui viviamo, che inizia ad essere definito da voci sempre più autorevoli come “post-umanesimo”.

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