In questi giorni si ha più tempo, ed essendo stata spesso evocata dai mass media, la peste di manzoniana memoria, ho ripreso in mano i Promessi Sposi, libro che dormiva in libreria.
Ciò che mi ha stupito di più è stata la inaspettata attualità dei fatti e la corrispondenza con i nostri giorni di forzato lockdown.
Dei miei quattro figli, i primi due, uno di 25 anni e l’altro di 21 stanno vivendo una forzata lontananza dal mondo e dalle rispettive fidanzate e vedo come spesso si aggirano in casa come leoni in gabbia, prendendosela ora con la Cina, ora con il governo, ora tra loro.
Ma come essere certi che dopo la lontananza non si trovino più cinici e disillusi di prima?
E come fare in modo che i rapporti con le loro ragazze dopo un iniziale entusiasmo, non sia più povero?
Conoscete tutti la storia dei Promessi Sposi, alla fine i due protagonisti scampati ai rapimenti, all’arresto, all’esilio, alla peste, alla morte, finalmente si ritrovano per sposarsi.
Ma, colpo di scena (l’ennesimo) Lucia confessa di aver fatto voto di verginità per ottenere da Dio di conservare in vita il suo amato Renzo.
Fra Cristoforo, a nome della Chiesa, scioglie il voto di verginità e riconsegna Lucia a Renzo, con queste parole che vorrei scolpire nella mente e nel cuore dei figli:
“Lucia, tornate con sicurezza e con pace ai pensieri di una volta, chiedete di nuovo al Signore le grazie che gli chiedevate per essere una moglie santa e confidate che ve le concederà più abbondanti, dopo tanti guai – E tu – disse voltandosi a Renzo – ricordati figliolo che se la Chiesa ti rende questa compagna, non lo fa per procurarti una consolazione temporale e mondana, la quale, se anche potesse essere intera e senza mistura di alcun dispiacere, dovrebbe finire in un gran dolore al momento di lasciarvi; ma lo fa per avviarvi tutt’e due sulla strada della consolazione che non avrà fine.
Amatevi come compagni di viaggio, con questo pensiero d’avere a lasciarvi, e con la speranza di ritrovarvi per sempre. Ringraziate il cielo che v’ha condotti a questo stato, non per mezzo di allegrezze turbolente e passeggere ma con i travagli e le miserie per disporvi ad una allegrezza raccolta e tranquilla.
Se Dio vi concede figliuoli, abbiate in mira di allevarli per Lui, d’istillar loro l’amore per Lui e di tutti gli uomini ed allora li guiderete bene per tutto il resto….
I vostri figliuoli verranno in un triste mondo ed in tristi tempi, in mezzo ai superbi ed ai provocatori, dite loro che perdonino sempre, sempre! Tutto, tutto!”.
Michele Albergo
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