Aria umida/ terra solitaria,/ piccoli passi incerti/ tra le bianche lapidi./
Cipressi stentorei,/ colonne senza tetto,/ sorreggono la fragilità/ dell’incontro con la morte,/
Solo mi aggiro,/ su foglie dorate, / e pensoso scorgo/ nomi senza volti/ date senza tempo,/ spazi d’esistenza,/ d’impercettibile brevità/ troppo lunghi per soffrire,/ troppo brevi per godere./
Angeli di legno,/ crocifissi di marmo,/ segnano la via dei miei passi/ nella muta biblioteca,/ in un silenzioso dialogo,/ con chi ha già comunicato/ vivendo la propria vita./
Cerco i miei affetti,/ scorgo immagini, nomi e croci,/ persi in date passate,/ e non li trovo./ Il fresco lutto,/ mi attanaglia l’animo./ Il mancato saluto,/ per la nostra salute/ è un eterno ritornare/ agli ultimi momenti di vita/ a cui non ho assistito./
La nube nera,/ incendio di ricordi/ ascende vorticosa in cielo/ e oscura lo sguardo,/ in un necessario addio,/ tragica dispersione della memoria./
Antonio Albergo, I giorni del Covid, 21/05/2020
Classe ’94, diplomato al liceo classico di Pescara Gabriele D’Annunzio, Laureato in Giurisprudenza alla Luiss di Roma e ora praticante notaio. Appassionato di cinema e viaggi, si divide tra la gestione di PensieroDivergente e lo studio notarile.
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