Quale immagine di copertina abbiamo l’onore e la possibilità di esibire “Tramonto tempestoso sul Mare” di Claudio De Gregorio, in arte Cog
I Tribunali iniziano a pronunciarsi sulla gestione pandemica ai tempi del “green pass”. Vediamo cosa si dice.
“Esiste dunque un giudice a Berlino!”
Questa la famosa frase entrata praticamente nel lessico comune e derivata da un racconto di Emilio Broglio dal titolo Vita di Federico il Grande dal titolo Vita di Federico il Grande. Nell’opera un mugnaio lotta instancabilmente per non subire un grave abuso da parte di un potente Barone che spadroneggia nelle campagne tedesche. Il barone aveva dalla sua parte il potere del denaro e della sua autorità, il mugnaio poteva contare solo sul diritto e sulla speranza nella giustizia. Chiaramente il barone non esitò a corrompere ufficiali di polizia, avvocati e persino magistrati, distruggendo il mugnaio esattamente con le stesse armi con cui il poverello pensava di potersi difendere. Da qui l’espressione del povero mugnaio “Ci sarà un giudice a Berlino?” nel senso “ci sarà qualcuno da qualche parte che con competenza, passione e umanità intende svolgere il lavoro che la società lo chiama a svolgere? Ci sarà un uomo non corruttibile, non ricattabile, non ingannabile, in grado di portare la giustizia dove regna il sopruso e la prepotenza? In una parola, ci sarà un “giudice?”.
Non vi svelo la conclusione della storia del mugnaio dal momento che Emilio Broglio la racconta molto meglio di me, piuttosto ora mi preme passare alla nostra attualità, alla nostra fame di giustizia.
Come redazione di Pensiero Divergente, abbiamo passato il primo lockdown (periodo nel quale, e a causa del quale, siamo nati) a spiegare in tutti i modi, attraverso analisi economiche, giuridiche, sociali, attraverso racconti brevi, poesie e perfino canzoni, quanto quella soluzione fosse disumana, inutile e spregevole. All’incirca un anno dopo, seguendo i normali tempi della giustizia italiana sono iniziate ad arrivare le prime sentenze che andavano nella nostra direzione. Chiaramente parliamo di tribunali amministrativi (TAR) o Tribunali Ordinari, per la Corte d’Appello o la Cassazione c’è ancora da attendere. Ma qui su Pensiero Divergente abbiamo sempre sfruttato queste prime sentenze per tornare a riflettere su temi a noi molto cari e in alcuni casi anche per festeggiare.
Si ripensi alla sentenza del tribunale di Reggio Emilia, o a quella del Tribunale di Pisa, o ancora alle numerose pronunce del TAR del Lazio, per non parlare di tutte le pronunce che si sono avute anche da parte di tribunali stranieri, uno su tutti il caso della Corte Suprema della Spagna.
Oggi è una di quelle giornate in cui festeggiare. Una di quelle giornate in cui si ha quantomeno la sensazione che il vento possa davvero cambiare. Dopo un annetto di Green Pass i tempi iniziano ad essere maturi per le prime decisioni giurisdizionali sul punto. Quella che stiamo per citare non è la primissima in termini assoluti che va in questa direzione, ma è quella che lo fa in modo più clamoroso, e pertanto ci sentiamo di condividerla con i nostri lettori.
Per leggere il testo integrale della pronuncia (che è abbastanza breve, giusto due pagine e mezzo) clicca qui. Bisogna innanzitutto considerare che non è una sentenza, ma una delibera del Tribunale Ordinario di Firenze, sezione Civile. Questo significa che il relativo procedimento non è ancora concluso, e che deve continuare ad essere attenzionato. Ma nel mentre il giudice ha anticipato parte delle conclusioni finali decidendo per il reintegro immediato al lavoro del soggetto ricorrente, ossia una psicologa sospesa in quanto non vaccinata.
Nella sentenza si possono leggere passaggi di questo spessore, ne citiamo solo alcuni: “Una persona non può essere costretta, per sostentarsi, a sottoporsi a trattamenti iniettivi sperimentali talmente invasivi da insinuarsi nel suo DNA alterandolo in un modo che potrebbe essere irreversibile, con effetti ad oggi imprevedibili sulla sua vita e salute […] La sospensione rischia di compromettere i beni primari dell’individuo quali il diritto al sostentamento e al lavoro inteso come espressione della libertà della persona e della sua dignità […] La Costituzione, dopo l’esperienza del nazi-fascismo, non consente di sacrificare il singolo individuo per un interesse collettivo vero o supposto e tantomeno consente a sottoporlo a sperimentazioni mediche invasive senza consenso libero e informato […] e un consenso libero e informato non è possibile allorquando i componenti dei sieri e i meccanismi sul loro funzionamento sono coperti non solo da segreto industriale ma anche, incomprensibilmente, da segreto militare”.
Dopo aver passato gli ultimi mesi a dire in modo divergente da privato cittadino sostanzialmente queste stesse cose, oggi non posso che rallegrarmi, stappare il vinello buono e dire “esiste dunque un giudice a Berlino!“
Antonio Albergo
Immagine in evidenza: “Tramonto tempestoso sul Mare” 40×50 cm, tecnica mista su tela, 2017, Claudio De Gregorio, in arte Cog. Se vuoi sapere di più sull’artista e ammirare altre sue opere visita il sito COGPITTORE.IT.
Classe ’94, diplomato al liceo classico di Pescara Gabriele D’Annunzio, Laureato in Giurisprudenza alla Luiss di Roma e ora praticante notaio. Appassionato di cinema e viaggi, si divide tra la gestione di PensieroDivergente e lo studio notarile.
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